Con il Life Caretta Calabria adesso puoi seguire la rotta di due tartarughe marine: applicati i primi satellitari a due individui recuperati

Lo scorso 14 giugno L'Università della Calabria (UNICAL) ha dato avvio ad una delle operazioni essenziali per la salvaguardia di Caretta nell'ambito delle attività di pesca (azione C5 del progetto), tramite l'applicazione dei trasmettitori satellitari su due tartarughe marine accidentalmente catturate in attività di pesca. L'obiettivo di questa azione è proprio quello di ridurre le catture accidentali (bycatch) e la mortalità di individui di Caretta caretta presenti al largo della costa ionica calabrese, attraverso l'identificazione delle aree di maggior aggregazione di tartarughe e la loro comunicazione alle barche che praticano la pesca con il palangaro di superficie, al fine di invitarle ad evitare queste zone di potenziale cattura.

L'occasione si è presentata grazie alla collaborazione avviata dall'UNICAL con il Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone, che ha recuperato due esemplari di C. caretta pescati nell'area e in condizioni idoneee per un rapido rilascio. I due individui erano un maschio verosimilmente adulto (72 cm di lunghezza carapace, 50 kg di peso), proveniente da Soverato, recuperato grazie all’intervento della Guardia Costiera, e una femmina, probabilmente non ancora adulta (68,5 cm di lunghezza di carapace, 31 kg di peso), proveniente da Bova Marina, catturata accidentalmente e subito portata, con grande sensibilità, al CRTM dai pescatori Antonio Callea (che collabora già al progetto LIFE) e Francesco Larizza. Entrambe le tartarughe avevano un amo poco profondo che è stato estratto senza lasciare ferite importanti, grazie anche alla collaborazione del prof. Antonio di Bello (Università di Bari).

Il responsabile del Centro ha subito avvertito UNICAL della disponibilità degli animali. Si è così avviato l'intervento, eseguito nei locali del CRTM e con la partecipazione di sette persone: lo staff UNICAL (prof. Antonio T. Mingozzi, il dott. Paolo Casale e la dott.ssa Simona Soloperto), gli “operatori a bordo” Giuseppe Martino, Francesco Polimeni, Angelo Scuderi, e lo stesso responsabile del Centro, Filippo Armonio.

Completata l'apposizione degli strumenti sul carapace, le due tartarughe sono state immediatamente liberate in mare dall'arenile di Brancaleone, dopo aver accertato l'assenza nelle acque prospicienti di attrezzi da pesca potenzialmente pericolosi. Le due tartarughe sono entrate a mare con pieno successo, dimostrando di essere in ottime condizioni.

Dal giorno delle liberazione, le due Caretta si sono allontanate rapidamente dal luogo del rilascio. La posizione degli esemplari, rilevata dal sistema satellitare ARGOS, è visibile su mappe aggiornate quotidianamente sul sito http://www.seaturtle.org/tracking/?project_id=1140, cui si accede cliccando sulla sigla di ciascun animale (LIFECC01 la femmina, LIFECC02 il maschio).

Di seguito pubblichiamo alcune immagini del felice intervento

   

  

  

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